Alla festa dei vicini eravamo un piccolo numero rispetto agli anni passati, forse perché era la prima ‘’vera’’ festa dopo la pandemia, forse perché il condominio in questo momento è meno abitato del solito. E’ stata una festa più raccolta, meno confusa, più intima. Ognuno però ha potuto trovare il suo spazio: è passato Vittorio che in 14 anni di feste condivise non si era mai fermato, ha chiesto alcune canzoni e poi si è alzato invitando una signora a ballare il liscio; A. che quando è arrivato in condominio era un bambino timido, impacciato e spesso chiuso nel suo mondo ad un certo punto è andato alla consolle e ha chiesto di poter cantare una canzone, di cui conosceva solo metà delle parole. Si è posizionato davanti a tutti, con un microfono vero in mano e senza alcun timore è partito a reppare. La signora Rosetta che abita di fronte a noi ha potuto ascoltare le canzoni dal suo balcone perché con il marito molto anziano non poteva raggiungerci e cosi la signora Angela del quinto piano che ha ballato sul balcone sulle note di Azzurro di Celentano. Ci piace pensare di poter ricominciare cosi: dal piccolo, dal poco e essenziale che ancora ci unisce e ci sprona a far festa per poter a poco a poco arrivare a molti portando loro un po’ di serenità e spensieratezza.
Silvia B.