Uscivo oggi dal Condominio Solidale per andare verso uno degli impegni settimanali più graditi: prendere mia figlia a scuola e passare un po’ di tempo insieme e giunto sull’angolo dello stabile ho buttato un occhio verso quella piccola striscia di giardino che ci separa dalla casa a fianco. Anni fa avevo piantato insieme alla nostra affidataria per eccellenza, Ketty, una decina di bulbi, che poi sono rimasti li. Nessuno se ne è curato e loro hanno attraversato la primavera 2020, quella del lockdown duro, quella in cui nessuno passava in strada; quella del 2021 ancora in piena pandemia e ora sono sbocciati in un turbinio di colori dopo un inverno tra i più secchi in assoluto, per dimostrarci la loro resilienza e ricordarci che la vita prosegue, magari diversa, ma non per loro. Loro sono sbocciati, loro non sanno di questa guerra assurda e delle difficoltà di tante brave persone, da ovunque esse provengano. Loro sono lì, gialli e bianchi come sempre, a ricordarci che tutto, forse, è ancora possibile.

Andrea T